I Cavalieri Templari a Lucca
Anche a Lucca fu fondata una commenda templare,
tenuto conto che la posizione geografica della città, a metà strada tra i passi
del S.Bernardo, Moncenisio e la Sede Apostolica. Inoltre la città possedeva
numerosi Ospedali e Ospizi per i Pellegrini, situati lungo la Via Francigena e
all’interno della città stessa, si contavano a Lucca ben cinquantuno chiese e
tutte possedevano un ricovero per i pellegrini. Dai documenti d’archivio nel
1250, esistevano in città tredici Ospedali e per importanza uno di questi era
l’Ospedale dei Cavalieri del Tempio e l’altro quello dei Cavalieri del Tau di
Altopascio.
Un'altra
spiegazione della scelta di Lucca come sede di commenda templare, è
dovuto alla presenza del porto lucchese di Motrone, situato in Versilia ai
piedi delle Alpi Apuane; questo porto è documentato in un privilegio di Enrico
IV fin dal 25 Luglio 1081 e attivo fino al 1400 e acquistò importanza nazionale
in seguito al completo interramento del porto di Luni, avvenuto intorno
all’anno 1000. In un importante documento la bolla di Innocenzo II, il
pontefice ringrazia Paganello da Porcari per la donazione di un terreno fatta ai Cavalieri del Tempio
Lucchese. (Pergamena segnata 52 ACL). Nei Regesti del Capitolo di Lucca in un
documento del 1169, viene citata la chiesa templare lucchese e la concessione
livellaria fatta dai Canonici della Cattedrale a Bonafede, di sei pezzi di terra
in località Piazzano; questi documenti sono fondamentali, in quanto danno
testimonianza accertata delle proprietà terriere dei Cavalieri Templari.
I beni
della Magione del Tempio, non consistevano solo in terreni, ma anche in
edifici, inoltre dopo aver messo radici in città, iniziarono a celebrare le
funzioni liturgiche, in una chiesa dedicata ai SS. Pietro e Giovanni. La
collocazione della chiesa è situata nell’attuale piazza della Magione, nel
palazzo situato a sud tra via dei Tabacchi e via del Ghironcello, nella parte
sud-occidentale dell’area delle antiche mura romane del 180 AC. Il Civitali
alla fine del 1400, nella sua Historia di Lucca, cita la suddetta chiesa come
Magione del Tempio e che era di proprietà dei Cavalieri di Malta, che presero
le proprietà dei Templari, dopo la soppressione dell’Ordine del Tempio.
Nel
2009 durante i lavori di ristrutturazione del palazzo in piazza della Magione, sono
venuti alla luce parte dei muri perimetrali della chiesa, formati da un
alternanza di tre file di mattoni di colore rosso scuro, e da altrettanti
filari al naturale, creando uno spettacolare effetto di bicromatico.
Inoltre
sono stati scoperti parti di affresco che facevano parte di una natività,
rimane ben visibile un bue.
Nell’atrio del palazzo si conserva parte del pilastro,
l’architrave e la lunetta con all’interno un santo con la barba bianca con
paramenti vescovili, da individuarsi in San Pietro, sul lato sinistro s’intravede
una figura che rappresenta un orante, in atto di sollevare la testa verso il
santo. (Vedi Foto sotto).
E' stato possibile accedere nella sottostante area
in prossimità dell’ingresso ed è stato possibile visitare quello che rimane
dell’antica cripta della chiesa dei templari.
La tradizione assegna all’Ordine del Tempio di Lucca, la
proprietà di un grande crocifisso ligneo delle dimensioni di cm.115x150,
attualmente posizionato dietro l’altare maggiore della Chiesa di San Salvatore
della Misericordia. Questo Crocifisso veniva venerato all’interno della Chiesa
di san Pietro in Piazza della Magione come risulta da un documento conservato
nell’archivio dell’Arciconfraternita della Misericordia, fin dal 1183.
Soppresso l’ordine dei Templari, il Cristo passò ai cavalieri di Malta e successivamente
nel 1665 venne acquistato dalla Misericordia. (Vedi Foto Crocifisso)
Altre tracce attribuibili ai Cavalieri Templari le
possiamo individuare nella Chiesa di S.Maria Corteorlandini, detta anche
S.Maria Nera, in quanto nel 1662 vi fu costruita una cappella simile alla Casa
di S.Maria Vergine che si trova a Loreto. Questa chiesa è stata fondata nel
1188 sui resti di una molto più antica come risulta da un epigrafe in latino
all’interno della chiesa. Sugli stipiti della porta meridionale della chiesa
sono incisi dei graffiti particolari: tre fiori della vita a sei petali, e tre
croci patenti insieme ad un nodo di salomone, tutti simboli di particolare
valenza per i cavalieri Templari. (Vedi foto ).
Se analizziamo i simboli nel suo complesso e loro
particolarità simboliche:
1.Fiore della Vita: questo
simbolo detiene certamente particolari significati cosmologici, originariamente
legati ai culti pagani che in seguito nel medioevo si fonderanno a quelli
cristiani. Per quanto riguarda il fiore della vita in questione, esso è legato al tema delle "porte
celesti" solstiziali, e per questo motivo questo simbolo sovente appare
vicino a porte e finestre che diventano quindi, a loro volta, identificate
simbolicamente come "porte del cielo".Il simbolismo del fiore è
naturalmente legato al numero 6, la
sesta ora, mezzogiorno, il sesto
giorno della creazione, il sesto mese, Giugno, mese solstiziale.
In termini cristiani
questo simbolo ha poi valenze vicine a quelli del "Chrisma" a 6
braccia, che è anch'esso un antico simbolo solare poi cristianizzato, in
termini medievali, ha sovente relazioni con il Cristo "Sole di
Giustizia" nelle sue varie correlazioni. Analizzando il simbolo nel suo
significato criptico esso rappresenta, il sigillo di Salomone o esagramma, uno degli emblemi più rilevanti del popolo
ebraico. Il triangolo con la punta in alto simboleggia il fuoco, il principio
maschile, sovrapposto a un altro, con la punta in basso, simile a un vaso, la
recettività del principio femminile, inoltre tale rappresentazione racchiude i
quattro elementi terra-aria-acqua-fuoco, l’armonia della creazione, questa è la
stella dell’androginia, l’unione degli opposti. Altresì rappresenta le sei fasi
di Venere, la stella del mattino, la luce dell’alba ed è associato alla
conoscenza, infatti nello gnosticismo, Lucifero
era il portatore della Sophia (sapienza). Una caratteristica dei vari
fiori della vita presenti nella sequenza è di essere nel cerchio, oppure di non
toccare il cerchio, il simbolismo racchiuso rappresenta il macrocosmo e il
microcosmo.
2. La croce: rappresenta il quaternario spirituale neutro, rappresenta la
fede nel messaggio redentore di Cristo crocifisso, ma è anche il simbolo della
rassegnazione perché ricorda l’obbedienza di Gesù, fino alla morte. E’ anche
simbolo del calice amaro, nel cui liquido vede simboleggiare l’onda Letea dove
si tuffavano le anime dei morti perché perdessero la memoria della vita
passata, dimenticando le viziose tendenze del passato, con il proposito di iniziare
una nuova vita, virtuosa. Però non tralasciamo che ogni progresso intellettuale
cresce le nostre capacità morali, la nostra conoscenza amara del bene e del
male. Dissetato di amarezza, l’iniziato è tentato nella disperazione alla fuga,
respingendo così il calice amaro, ma bevendo, non sente più le pene e ritrova
la serenità di spirito, elevandosi libero e degno di essere chiamato iniziato.
E’ interessante il rapporto tra la croce e il quadrato, poiché in comune hanno
il numero quattro, esso rappresenta il processo divino mediante il quale i
nostri pensieri sono filtrati nel mondo, è il numero della purificazione. Se si
esamina la croce nella sua figura tridimensionale, scopriremo che è composta da
cinque cubi, la superficie anteriore e posteriore hanno cinque quadrati, la cui
somma da dieci quadrati, se li sommiamo ai dodici esterni, avremo ventidue
quadrati. Queste corrispondono alle ventidue lettere dell’alfabeto ebraico, i
ventidue elementi della Kabbalah che Dio usò per creare il mondo. In conclusione
la croce tridimensionale rappresenta la creazione nel piano della
manifestazione dell’uomo.
Questi importanti ritrovamenti danno luce su un periodo
storico che porta i cavalieri Templari come parte attiva della città di Lucca
insieme ai Cavalieri del Tau nell’assistere i pellegrini in cammino lungo la
Via Francigena. Buon Cammino……
Attenzione: non esistono "simboli templari" ma simboli della spiritualità medievale usati anche dai Tmplari. Per il resto articolo molto interessante. Complimenti. Paolo Galiano
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