Labirinto

sabato 23 maggio 2015

Comune di San Romano in Garfagnana: Splendidi Alquerque e Triplici cinte nel piccolo paese di Naggio (Lu)

Un po di storia.......

Del Comune di San Romano e del piccolo abitato di Naggio frammentarie notizie si trovano sulle sue origini e sulla sua storia antica; dai documenti risulta che durante il periodo medioevale il suo territorio era stato diviso tra i conti di Bracciano, nella parte meridionale, e la famiglia dei Gherardinghi, nella zona a settentrione. Successivamente esso fu sottoposto al dominio della repubblica di Lucca. Nel XVI secolo passò definitivamente nelle mani degli Estensi, ai quali rimase soggetto fino all'unificazione dell'Italia. Numerosi sono i monumenti disseminati in tutto il suo territorio; nel capoluogo comunale spicca la chiesa parrocchiale di Santo Stefano, con campanile barocco; nella frazione di Verrucole si possono ancora vedere i resti del castello medioevale, ai cui piedi si trova il borgo; a Sillicagnana, interessanti sono la chiesa di S. Martino dell'XI secolo, la chiesa parrocchiale del 1168 e la chiesa del Crocifisso. Questi paesi si trovavano sulla via del Volto santo, strada parallela alla Via Francigena, strada solcata da un itinerario centrale, e da una serie di percorsi diversi attivati nei secoli sulla base di problemi politici, militari, commerciali e religiosi. Secondo questa interpretazione le vie distinte dal percorso di Sigeric possono essere definite come strade appartenenti, al sistema viario definito Via Francigena o Romea come loro organiche varianti.Quindi seppur il percorso identificato dall’Arcivescovo di Canterbury Sigeric alla fine del X° secolo può essere definito come il principale, la spina centrale, gli altri percorsi paralleli o varianti hanno pari dignità e possono essere considerati anch’essi parte del cosiddetto fascio di strade chiamato Via Francigena. In Toscana tra queste varianti, una ha assunto secoli un ruolo principale: si tratta di un asse viario che, ancora prima della creazione della via Francigena, collegava Pavia, Piacenza e la Pianura Padana con Lucca, tagliando trasversalmente la Val di Magra e seguendo, passato il Valico di Tea, il fiume Serchio lungo la Garfagnana. Questo percorso che non seguiva il fondovalle del Magra era quello della romana “Via Clodia” e dell’altomedioevale “Via di Monte Bardone”.Questa arteria è rimasta attiva e praticata per tutto ed oltre il Medioevo e l’attestazione lungo il suo percorso di dipinti e sculture riferite alla grande reliquia venerata in San Martino a Lucca, ha indotto a denominarla Via del Volto Santo. La Via del Volto Santo, “lascia” la Via Francigena principale appena oltre la Pieve di Sorano di Filattiera e attraversa la Lunigiana orientale toccando le Pievi di Venelia e di Soliera, Fivizzano, Offiano, Pieve San Lorenzo fino a giungere in Garfagnana dal Passo di Tea e l’Ospitale di San Nicolao. Dopo un tratto di crinale fino a Varliano la strada scende verso il comune di Piazza al Serchio incontrando Gragnana, San Michele, Piazza al Serchio, San Donnino e Petrognano San Romano; borghi medioevali caratteristici con l’emergenza di fortezze e ponti mediovali. La via prosegue poi verso il fondovalle fino a Lucca.


ALQUERQUE

Nella Via dell'Aiara nel piccolo abitato di Naggio troviamo: il primo Alquerque, delle dimensioni di cm.25x27, con i quadrati interni nella prima serie di cm.10x10, nella seconda serie cm.5x10.





Lungo la Via del Fiume al n.6 troviamo: il secondo Alquerque  delle dimensioni cm.28x26 , con i quadrati interni di cm.13x13 e 6x13

TRIPLICE CINTA
Lungo la Via del Fiume al n.6 accanto all'Alquerque è posizionata una splendida Triplice Cinta perfettamente conservata, di dimensioni cm.28x29 , con il centro di cm.9x9.



martedì 5 maggio 2015

Lucca: Gli inediti Alquerque di Palazzo Ansaldi

UN PO' DI STORIA.......




L'area prospiciente Palazzo Ansaldi, si colloca ai limiti della città romana: gli spazi centrali della Luca romana erano fortemente urbanizzati e non era ancora attuabile il progetto, che si concretizzerà per la chiesa di San Michele, di utilizzare lo spazio del foro. Non abbiamo notizie sulla primitiva costruzione: si è pensato ad un esempio di complesso episcopale, costituito da una serie di chiese raggruppate, con funzioni differenziate. Nell'area dell'attuale piazza San Martino si affacciavano il battistero, la chiesa nota attualmente come Chiesa dei Santi Giovanni e Reparata e probabilmente la chiesa che occupava il sito della odierna cattedrale. Altri edifici sacri sorgevano nei pressi, come la chiesa oggi distrutta di San Salvatore in Pulìa.
San Martino ricevette il titolo di chiesa cattedrale nell'VIII secolo,a scapito della chiesa di Santa Reparata. Lo spostamento avvenne probabilmente per sottolineare il nuovo stato di cose a Lucca, con la fine del  dominio longobardo, e l'avvento dei conti carolingi, in stretta collaborazione con il papato. Segno di questo cambiamento fu la traslazione nel 780, ad opera del vescovo Giovanni I, delle reliquie di San Regolo dalla ormai spopolata città di Populonia.  Per ospitare le prestigiose reliquie si rese necessario l'ampliamento della chiesa, con la costruzione di una cripta e di nuovi e più sontuosi arredi interni.
La cattedrale fu completamente ricostruita a partire dal 1060 e solennemente consacrata nel 1070 da Anselmo da Baggio, che all'epoca della consacrazione era già Papa Alessandro II,  ma aveva mantenuto il titolo di vescovo di Lucca, anche perché impegnato nello scontro con l'antipapa Onorio II, ovvero Cadalo da Parma. L'unico resto di questa fase della cattedrale, che peraltro doveva essere un edificio di grande importanza, è il Busto di Anselmo da Baggio, conservato oggi nel Museo della Cattedrale. Da non dimenticare il famoso labirinto unicursale "Chatres Type" posto  all'esterno della cattedrale a destra dell'arcata più piccola con il suo messaggio iniziatico e misterico.
Gli Alquerque

Sulle sedute di Palazzo Ansaldi a Lucca, tra Via Duomo e Piazza S.Martino si trovano tre splendidi Alquerque. Il primo posto in Via del Duomo, all'angolo del palazzo, sulla destra prima di entrare nella piazza, delle dimensioni cm.25x25, composto da 16 piccoli quadrati, in pessime condizioni.




Il secondo Alquerque, posto a destra dell'ingresso di Palazzo Ansaldi,  delle dimensioni di cm.32x32, composto da 16 quadrati delle dimensioni cm.8x8.


Il terzo Alquerque, posto a sinistra dell'ingresso di palazzo Ansaldi, delle dimensioni di cm.32x32, composto da 16 quadrati delle dimensioni cm.8x8.


Comune di Fabbriche di Vallico (Lu) Frazione Vallico Sotto scoperte inedite triplici cinte-scacchiere-alquerque

UN PO' DI STORIA........




















L’origine di Vallico di Sotto si perde nella notte dei tempi, insieme al vicino borgo di Vallico di Sopra, sorse in un tratto della valle della Turrite Cava, abitata fin dai tempi dei Liguri-Apuani (V sec. a.C.) e colonizzata dai romani intorno al II – I sec a.C. ma nonostante queste premesse, verranno citati per la prima volta in un documento, solo nel 997 “Valivo et alio Valivo”, anche se il Pacchi afferma nei suoi studi, che già nel 700 il Comune di Vallico di Sotto risulta fedele all’Imperatore, in un documento successivo datato 1067, inoltre vengono citati i suoi feudatari i Ronaldinghi e la sua chiesa intitolata ai SS.Jacopo e Filippo, che nel 1357 riceverà dalla sua Pieve (S.Jacopo di Gallicano) il fonte Battesimale e il diritto di sepoltura.
Nel XIII secolo Vallico di Sotto finirà sotto il dominio lucchese, venendo inserito nella Vicaria di Barga, fino a quando quest’ultima approfittando del caos politico che si verificò a Lucca, con la morte di Castruccio Castracane, si diede volontariamente ai fiorentini, Vallico di Sotto e gli altri paesi della riva destra del Serchio appartenenti alla Vicaria di Barga, vennero incorporati nella nuova Vicaria di Gallicano “Vicaria Gallicani”, istituita dai pisani, padroni in quel momento della valle del Serchio, i lucchesi alcuni anni dopo riuscirono a riprendersi le vecchie terre (eccetto Barga), ma con la fine della Signoria di Paolo Guinigi (1430), Lucca ritornò alla merce del miglior offerente, pisani e fiorentini ritornarono a spadroneggiare in val di Serchio, però questa volta su richiesta di molti castelli garfagnini, si presentò un terzo incomodo, gli estensi che stravolsero il traballante assetto politico di quel momento, in pochi anni tutti i castelli della Garfagnana (eccetto Castiglione e Minucciano) finirono sotto la loro giurisdizione e nella nuova provincia Estense della Garfagnana, Vallico di Sotto fu sottoposto alla Vicaria Estense di Trassilico.
Nel 1512 i lucchesi approfittando della guerra in corso, fra gli estensi e Papa Giulio II riuscirono per un breve periodo a riprendersi Vallico di Sotto, ma poi dopo una serie di eventi più o meno turbolenti, che si susseguirono alla morte del Papa vennero ristabiliti i vecchi confini, confini che ai primi del 1600 furono nuovamente oltrepassati dai lucchesi, scesi in guerra con gli estensi, questa volta lo scontro fu duro, i lucchesi per alleggerire l’assedio di Castiglione assaltarono in forze tutti i paesi della Vicaria di Trassilico, portando la guerra nella valle, l’incursioni lucchesi più o meno violente, dureranno fino alla firma della decisiva pace fra i due schieramenti 27 agosto 1618, da allora il borgo non rimase più coinvolto in grandi fatti d’arme, anche se ci furono molte dispute fra i suoi abitanti e i paesi vicini rimasti sotto Lucca, questa situazione politica durò fino all’Unità d’Italia, poi in tempi recenti 1923 Vallico di Sotto, entrò a far arte della Provincia di Lucca.
 LE SCACCHIERE

Troviamo una scacchiera nella seduta antistante la Piazza di San Iacopo, mentre la seconda si trova  di lato alla Chiesa omonima, entrambe le due scacchiere hanno dimensioni di cm.30x30 e sono scolpite su blocchi di pietra arenaria grigia.



ALQUERQUE

Lungo la Via del Forno troviamo: il primo Alquerque  delle dimensioni cm.20x22, con i quadrati interni nella prima serie di cm.10x12, nella seconda serie di cm.10x10, lo troviamo sulla Via del Forno al n.19 ed è posto su una scalinata in pietra.






Il secondo Alquerque delle dimensioni cm.20x21, con i quadrati interni nella prima serie di cm.10x11, nella seconda serie di cm.10x10, è posizionato sulla via del Forno al n.29, su una scalinata in pietra.




































TRIPLICE CINTA
Salendo nella parte alta del paese di Vallico Sotto, in Piazza Catilina  troviamo due esemplari di triplici cinte perfettamente conservate.
La Prima TC è posizionata in cima alla scala antistante la piazza, di dimensioni cm.37x28, con il centro di cm.10x11.





La seconda TC si trova all'interno della corte privata di Piazza Catilina, leggermente più piccola rispetto alla prima, di dimensioni cm.24x24, con il centro di cm.8x7.
 


Altri due esemplari si trovavano nella Piazza di San Iacopo nelle vicinanze delle due scacchiere, ma sono molto consunte e si rileva soltanto il quadrato esterno, delle dimensioni di cm.30x30.