BREVE STORIA DI
CAREGGINE
Careggine, l'antica Caricinum o Carigina, (forse Campus Reginac)
è di origine anteriore al Mille, come provano documenti dell'Archivio
Arcivescovile. Nell'anno 720 il nobile longobardo Pertualdo padre di Peredeo,
Vescovo di Lucca, fondò a Careggine una cappella, la quale passò per
disposizione testamentaria dello stesso Peredeo alla Cattedrale di Lucca, nel
778. Due pergamene, del 910 e del 995, si riferiscono ad enfiteusi di beni. In
questo luogo ebbero il loro castello più importante i signori Da Careggine,
legati ai Corvaresi della Versilia, i quali dominarono vasti territori della
Garfagnana Apuana. Attorno all'anno Mille appare per la
prima volta nei documenti una famiglia destinata ad avere grandissima
importanza nella storia di Careggine: si tratta della famiglia di Fra olmo,
capostipite dei nobili -Da Careggine- che saranno vassalli di Matilde di
Canossa. Un certo Guntardo da Caricino, nel 1086, assistì a una
donazione fatta dal Marchese Alberto Rufo di Lunigiana alla Mensa vescovile di
Luni. Nel 1228 i nobili di Careggine facevano giuramento di vassallaggio a Papa
Gregorio IX, i signori Da Careggine ottennero
riconoscimenti importanti dagli imperatori ma furono poi costretti ad
assoggettarsi ai lucchesi. Intanto anche la chiesa del paese ha visto crescere
di molto la sua importanza: nel sec. XII ha assunto il ruolo di Pieve e ha alle
sue dipendenze l’ospedale di Isola Santa, il quale, sorto in epoca imprecisata,
doveva assistere i pellegrini e i viandanti che dalla Versilia storica,
attraverso la foce di Mosceta, passavano in Garfagnana.
Nel secolo XV il territorio passava agli Estensi di Modena e Reggio e farà parte della vicaria estense di
Camporgiano, salvo brevi parentesi, fino all’unità d’Italia.
Ai tempi dell’Ariosto il campanile della chiesa di San Pietro
era diventato un rifugio di banditi. Nel 1549 solo l’ardente predicazione del
padre gesuita Silvestro Landini riuscì a rappacificare i diversi caporioni
delle fazioni locali che si erano sanguinosamente combattute.
LA PIEVE DEI SANTI
PIETRO E PAOLO
La
pieve dei Santi Pietro e Paolo è considerato una delle più antiche pievi
romaniche della Garfagnana. Ricordata nelle carte vescovili lucchesi fin dal
845, l'edificio sacro nel 995 ricevette il titolo di pieve.
Costruito
intorno al VII-VIII secolo, periodo di dominazione longobarda, si presenta con
una struttura mista, risultato di rifacimenti che si sono susseguiti nel tempo.
La chiesa è preceduta da un piccolo portico risalente al Settecento, mentre
tracce della struttura romanica sono ravvisabili nella torre campanaria aperta
nella cella da una bifora.
Opere
di notevole pregio artistico si possono trovare all'interno tra le quali
ricordiamo: gli altari in pietra e una statua di Sant'Antonio del 1563,
attribuita a Vincenzo Civitali. Il terremoto del
1920 provocò gravissimi danni anche a Careggine, e danneggiò la stessa chiesa
parrocchiale di San Pietro. Durante i lavori di restauro venne alla luce un
antico e misterioso sarcofago con una lastra in pietra in cui sono scolpite due figure, una maschile
che regge una lancia e una femminile che impugna una spada. Detto manufatto si
trova attualmente alla base del campanile.
LA PIETRA MISTERIOSA
Lungo
la Via della Canonica, in prossimità dell’abside si trova in alto a circa 9
metri dal piano stradale, una curiosa pietra rettangolare erosa dal tempo,
delle dimensioni di cm.30x70, con inciso una forma a spirale, che richiama la
figura del labirinto, sicuramente questa pietra faceva parte dell’antica
struttura della Pieve ed è stato messo in alto per sfuggire all’inesorabile e
distruttiva “scarpellazio” atto espressamente crudele deciso dalla chiesa, che
volle eliminare definitivamente ogni simbolo non ritenuto conforme alla
dottrina del tempo. Basti pensare quelli fatti per eliminare definitivamente ogni traccia della presenza
Cavalleresco monastica dei Cavalieri Templari in ogni luogo. Analizzando la
pietra sul lato sinistro si intravede una figura antropomorfa, forse un
guerriero con una lancia nell’atto di
entrare dentro il percorso del labirinto. La figura richiama il labirinto di
tipo multicursale, avente più percorsi, dove il fedele può arrivare alla
conoscenza attraverso più vie, quindi l’uomo ha una grande opportunità sulla
strada da intraprendere, essere artefice e padrone del proprio destino. Presenta
cinque spire concentriche, con sovrapposta una X che taglia diagonalmente la
figura, forse un richiamo alla lettera
greca “Chi”. Se analizziamo la lettera X dal punto di vista esoterico essa descrive la rotazione del mondo, nelle lingue accadiche e mesopotamiche significa protezione; nel cristianesimo è simbolo del supplizio di Andrea, fratello di Pietro, che richiese di essere crocifisso su una croce che non fosse uguale a quella del Cristo. Purtroppo la posizione dove è situata la pietra non
permette di fare un analisi più approfondita, in quanto si trova a circa 9
metri di altezza dal piano stradale, resta il fatto che la Pieve era posta sul
cammino del pellegrino, se immaginiamo
questa pietra posta in un luogo visibile ed accessibile, poteva dare al
viandante in cammino ed in ricerca del “Se”un messaggio forte, che indicava che
il luogo dove era posto il labirinto era un chiaro segnale della via verso la
Salvezza.
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